Il procedimento per determinare, successivamente alla rilevazione iniziale, il valore dei titoli valutati al costo ammortizzato da iscrivere in bilancio è il seguente:
a) determinare l’ammontare degli interessi calcolati con il criterio del tasso di interesse effettivo sul valore contabile del titolo all’inizio dell’esercizio, o alla più recente data di rilevazione iniziale;
b) aggiungerel’ammontaredegliinteressicosìottenutoalprecedentevalorecontabiledeltitolo;
c) sottrarre gli incassi per interessi e capitale intervenuti nel periodo;
d) sottrarreleeventualiperditedurevolidivaloresuititoli.
Tale valore è pari al valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi scontati al tasso di interesse effettivo.
B.III.3 - Altri titoli
B.III - Immobilizzazioni finanziarie
B.III - Immobilizzazioni finanziarie
Conti collegati
OIC
Valutazione e rilevazioni successive
Se, successivamente alla rilevazione iniziale, la società rivede le proprie stime di flussi finanziari futuri (es.: prevede che il titolo sarà rimborsato anticipatamente o successivamente rispetto alla scadenza), essa deve rettificare il valore contabile del titolo per riflettere i rideterminati flussi finanziari stimati. La società ricalcola il valore contabile del titolo alla data di revisione della stima dei flussi finanziari scontando i rideterminati flussi finanziari al tasso di interesse effettivo calcolato in sede di rilevazione iniziale. La differenza tra il valore attuale rideterminato del titolo alla data di revisione della stima dei flussi finanziari futuri e il suo precedente valore contabile alla stessa data è rilevata a conto economico negli oneri o nei proventi finanziari.
Definizioni
I titoli di debito oggetto di trattazione in questo principio sono costituiti da titoli che attribuiscono al possessore il diritto a ricevere un flusso determinato o determinabile di liquidità senza attribuire il diritto di partecipazione diretta o indiretta alla gestione della società che li ha emessi. In tale ambito rientrano i titoli emessi da stati sovrani, le obbligazioni emesse da enti pubblici, da società finanziarie e da altre società, nonché i titoli a questi assimilabili.
I flussi di liquidità prodotti dal titolo, oltre al rimborso del capitale a scadenza, possono derivare dall’obbligazione dell’emittente a corrispondere interessi o altri elementi che concorrono a formare il rendimento per il possessore. I flussi di interesse possono essere determinati (come nel caso degli interessi a tasso fisso) o determinabili (come nel caso degli interessi a tasso variabile).
I titoli di debito includono anche i titoli strutturati. I titoli strutturati sono una fattispecie di contratto ibrido e sono costituiti dalla combinazione di un titolo (“titolo primario”) e di uno strumento finanziario derivato (“derivato incorporato”). Un titolo strutturato genera flussi finanziari diversi da quelli che avrebbero avuto luogo se non fosse stata presente la componente derivativa. Quando lo strumento primario è un titolo di debito, il suo trattamento contabile è definito in questo principio. Lo scorporo della componente derivata e la contabilizzazione della stessa è disciplinata nell’OIC 32 “Strumenti finanziari derivati” in tema di contratti ibridi.
Il costo di acquisto (o costo di sottoscrizione) di un titolo di debito, è costituito dal prezzo pagato, comprensivo dei costi accessori. I costi accessori sono rappresentati dai costi di transazione cosi come definiti dal paragrafo 18.
Classificazione e contenuto delle voci
I titoli di debito sono esposti nello stato patrimoniale nell’attivo immobilizzato o nell’attivo circolante. La classificazione prevista dall'articolo 2424 del codice civile è la seguente: - per i titoli immobilizzati: BIII3) “altri titoli”; - per i titoli non immobilizzati: CIII6) “altri titoli”.
Rilevazione iniziale
I titoli di debito sono rilevati in bilancio quando avviene la consegna del titolo (cd data regolamento) e sono iscritti al costo di acquisto (o costo di sottoscrizione) come definito al par. 5.