Analisi della solidità aziendale
L’analisi della solidità esamina le condizioni di equilibrio tra gli investimenti durevoli e le risorse finanziarie disponibili, consentendo di esprimere un giudizio sulla capacità dell’impresa di finanziarsi con mezzi propri o con capitale permanente, ossia mezzi propri più debiti a lunga scadenza.
La solidità è misurata dal grado di copertura delle immobilizzazioni che analizza il rapporto tra impieghi e fonti. Tale rapporto può essere espresso in termini di:
- capitale proprio rispetto all’attivo fisso (quoziente di solidità o indice di autocopertura o o di struttura);
- capitale permanente (capitale proprio + passività consolidate) rispetto all’attivo fisso (quoziente di copertura o grado di copertura globale).
Il quoziente di solidità analizza l'equilibrio tra gli investimenti durevoli e il capitale proprio. La presenza di una significativa quota di capitale proprio aumenta il grado di solidità. L'indice corrisponde logicamente al margine di struttura. L'indice > 1 rappresenta una condizione ideale di solidità. Esso indica la capacità dell'azienda di far fronte agli investimenti durevoli con risorse proprie. Inoltre, l'azienda potrebbe aumentare gli investimenti ricorrendo a capitali di terzi a medio-lungo termine. Alcuni autori ritengono che tale indice debba essere almeno pari a 0,5. Quindi per valori superiori si può desumere un ragionevole grado di solidità.
Il quoziente di copertura analizza l'equilibrio tra investimenti e le fonti durevoli. In una situazione ottimale le immobilizzazioni dovrebbero essere finanziate dai mezzi propri e da debiti a media lunga scadenza. Ciò è importante per l’equilibrio finanziario di un’azienda poichè le immobilizzazioni rappresentano investimenti caratterizzati da un ciclo di rientro di media/lunga durata. Alcuni autori ritengono che tale indice debba essere almeno pari a 1,5. Quindi per valori superiori si può desumere un ragionevole grado di solidità.